martedì 12 maggio 2015

Le tagliatelle di "Nonna Bruna"

Ebbene si. Nonostante io abbia il privilegio di scrivere questa recensione, soltanto pochi eletti hanno potuto e potranno gustare le tagliatelle di nonna Bruna. Perché?
Perché giochiamo in casa, giochiamo dentro casa. Non è un ristorante, è una nonna e le tagliatelle le impasta e le stende a mano, mentre il ragù continua a bollire e le faccende di casa non restano irrisolte.
La differenza tra tagliatella-ristorante e tagliatella-casa sta nella semiotica. Le tagliatelle di nonna Bruna sono IDEA, sono EVENTO.
Averle anelate per tanto tempo procura in me una certa ansia ed aspettativa con il rischio di uno stato di frustrazione e delusione.
Mentre la famiglia tutta si intrattiene nei preliminari classici di una domenica di maggio a casa di una nonna, in fondo alla sala bolle l'acqua e la pasta all'uovo viene letteralmente gettata dentro la pentola.
Solo 3 minuti e si comincia.
Arrivano. Una buona dose di parmigiano e via la prima forchettata (non so bene quante uova fossero in totale, resta il fatto che la pirofila è durata ben poco).
Eccole. Le sto gustando.
E' una tagliatella vintage. Larga poco meno di un centimetro. Non troppo spessa. Ragù perfetto.
La cottura è andata un po' troppo per le lunghe. Peccato. Questo piccolo scivolone (comprensibile perché a tavola eravamo oltre 15 persone) non permette di dare un voto oggettivamente alto. Soggettivamente si, altissimo... se non altro perché sorridono come nonna Bruna.
Due piatti e via...

VOTO: 7


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